Questa pratica fa parte delle tecniche energetiche trasmesse da Donna Eden, una terapeuta americana che ha elaborato molte routines energetiche semplici ed efficaci basate sul meridiani.

Tamburellare su determinati punti lungo i meridiani li attiva e invia messaggi ad aree cerebrali che producono neurotrasmettitori.

Donna chiama questa sequenza i “three thumps” e la considera molto dinamizzante e con effetti immediati, come se dessimo alla nostra energia una spinta.

È una pratica indicata quando ci si sente esauriti, esausti e privi di vitalità.

Anamcaro ci mostra le aree sulle quali tamburellare con i polpastrelli. Il ritmo deve essere veloce e la pressione non deve essere né troppo debole né troppo forte, decisa ma piacevole.

Il punto 1 è chiamato K 27 ed è sotto la clavicola, dove la gabbia toracica ha due leggere rientranze. È un centro molto importante, che si trova lungo il meridiano dei reni in un punto strategico per cui influenza indirettamente anche tutti gli altri meridiani, che sono in tutto 14.

La sua stimolazione apre la respirazione e risveglia le capacità cognitive e di concentrazione.

È una semplice pratica da usare anche quando siamo in una situazione che ci costa molta energia o sentiamo che stiamo soccombendo sotto un’atmosfera opprimente.

Tamburelliamo su entrambi i lati contemporaneamente respirando profondamente.

Se si vuole, si possono incrociare le mani e stimolare con la mano destra il punto sulla parte sinistra del corpo e viceversa. Questa variante non è indispensabile, ma favorisce la circolazione dell’energia tra i due emisferi cerebrali. Si possono provare le due varianti e vedere se si nota un effetto differente.

Al posto del tamburellare funziona molto bene anche un intenso sfregamento. In caso di ansietà, stimolare questo punto libera dal senso di costrizione nel petto.

Il punto 2 è sullo sterno in corrispondenza della ghiandola del timo. La sua stimolazione risveglia le difese immunitarie e calma i sintomi di stress a livello cerebrale e cardiaco.

Quando le nostre scelte di vita non sono consone con i nostri reali bisogni, l’energia a livello del timo appare confusa, la coesione del sistema energetico diminuisce ed entriamo in una sorta di entropia che ci indebolisce. La stimolazione del timo risveglia i meccanismi interni di autoprotezione e resilienza. Si può ricorrervi prima di affrontare sfide quotidiane di ogni genere.

Il punto 3 è legato alla milza. Secondo Donna, ha effetti benefici sul sistema immunitario, sui componenti del sangue, promuove l’assimilazione ed eliminazione delle sostanze assorbite dal corpo e combatte le infezioni.

Anche questo punto è composto da due punti paralleli, che si trovano lungo i vasi linfatici, sulle costole direttamente sotto i seni.

In aggiunta o come alternativa si possono stimolare anche due punti lungo i fianchi, circa dieci centimetri sotto le ascelle. Si tratta di punti di agopressione direttamente connessi con la milza.

Conviene tamburellare contemporaneamente su questi punti usando la mano che si trova dalla stessa parte.

Durante la stimolazione, che può durare da 30 secondi a un minuto per ognuno dei tre punti, possiamo inspirare profondamente dal naso ed espirare dalla bocca per allentare maggiormente le tensioni.

Consiglio vivamente il libro di Donna Eden (Energy Medicine, (1998) 2008, Penguin Books), che contiene molti esercizi di questo genere, semplici ed efficaci.