Questo è un counseling pensato come accompagnamento individuale per chi vuole iniziare una pratica di soul writing in senso lato, cioè praticare la scrittura per scopi esplorativi, creativi e autoterapeutici ma anche per chi vuole fare un lavoro autobiografico. 

La scrittura è un lavoro solitario. I gruppi esistono e possono essere uno spazio di dialogo che incoraggia e sostiene ma spesso si ha bisogno di qualcuno in grado di capire i nostri bisogni specifici e fornire lungo il percorso qualcosa di più che indicazioni generali.

Aiutare qualcuno nel suo percorso di scrittura è in fondo una forma di maieutica. La counselor è anche un po’ levatrice. Non si limita a fornire sostegno e strumenti, ma aiuta anche a scoprire le tematiche che diventeranno il filo conduttore del processo e come esprimerle nel modo più efficace.

Il percorso sarà ogni volta diverso, sulla base dei bisogni e degli obiettivi che discuteremo insieme prima di iniziare. Anche la frequenza degli incontri, le loro modalità e la durata del percorso cambierà da persona a persona. 

Ecco un modello possibile, per dare un’idea del modo in cui possiamo procedere.

Una mappa provvisoria

Ipotizziamo qualcuno, che chiameremo Claire, con dei bisogni generali, rivolti all’esplorazione della scrittura con l’intenzione di integrarla nella propria vita ma senza un progetto letterario concreto.

Il primo dialogo

Il primo passo è un dialogo, in cui esploriamo insieme quali sono i bisogni di Claire e quali sono le mie possibilità. Dobbiamo sentire se sono la persona giusta per accompagnarla o se abbiamo una visione delle cose talmente diversa che il mio intervento finirebbe per portare Claire lungo una strada che non è la sua.

Questo primo passo è importantissimo per entrambe, perché ci aiuta a creare uno spazio comune, in cui avverrà la nostra collaborazione. Inoltre mi aiuta a capire di quali strumenti Claire ha bisogno.

Dato che ogni percorso è unico, anche lo spazio comune è unico. La scelta degli strumenti è vastissima, troveremo quelli più adeguati e li adatteremo alla situazione.

La dichiarazione d’intenti

Il passo successivo è per Claire la redazione di un testo, nel quale esprimerà le proprie aspettative e le proprie riserve nei confronti del percorso e nel quale indicherà cosa vuole esperire e raggiungere (e naturalmente anche cosa vuole evitare).

Il prossimo passo è costituito da qualche lettura introduttiva, che verterà sia sulla scrittura che sui processi di autocoscienza.

Dopo questi passi introduttivi, sarà il momento di passare alla pratica.

Prima fase: Il disgelo o il torrente in primavera

Questa fase serve a Claire per superare l’inibizione allo scrivere e fare conoscenza con le sue capacità espressive.

È il momento di invitare la scrittura ad installarsi nella sua vita. Qui Claire inizia a coltivare la sua relazione con lo scrivere e ad osservare cosa succede in lei prima, durante e dopo la scrittura.

Questa è una fase sperimentale e ludica. Si provano diversi tipi di testo, si comincia a maneggiare le parole e ad ascoltare l’eco delle proprie frasi.

La raccolta di stimoli, che daranno avvio alla produzione di testi brevi di argomento eterogeneo, è un altro aspetto centrale di questa fase.

La mia funzione è mettere a disposizione tecniche per trovare gli stimoli, presentare diversi generi di testo, insegnare tecniche immaginative e di rilassamento e dare qualche istruzione su come contemplare e riflettere sui propri testi.

Leggerò solo i testi che Claire vuole condividere con me e le darò un feedback sulla base di quello che abbiamo concordato. In questa fase non discuteremo in profondità il contenuto dei testi. Ora è importante la quantità e tutto quello che emerge spontaneamente.

Solo dopo qualche tempo, Claire potrà cominciare a porsi domande quali: Cosa vorrei scrivere e cosa scrivo poi in realtà? Come mi sento quando scrivo? Cosa mi dà più piacere? Dove sta andando la mia scrittura?

Il piacere di scrivere è importante: quando le porte della creazione si dischiudono proviamo gioia. Se la gioia manca, qualcosa nell’inconscio sta operando per deviare il corso del torrente e sabotare il flusso.

Naturalmente la gioia potrebbe anche venire a mancare nel momento in cui si scopre che la scrittura non è in realtà la propria modalità creativa d’elezione.

Se fosse il caso di Claire, ora che la sua creatività sta cominciando a fluire, sarebbe attratta verso altre attività e il percorso insieme sarebbe comunque servito a aprire nuove porte.

Ipotizziamo che Claire invece voglia continuare a coltivare la scrittura ma abbia un atteggiamento sempre più ambivalente nei confronti della pratica.

Ogni problema che emerge in rapporto alla scrittura può essere trattato per iscritto, tramite visualizzazioni o usando il focusing, che è una tecnica semplice ed efficace per contattare l’inconscio e dialogare con gli ostacoli lungo il percorso.

Se invece si instaura un vero e proprio blocco con avversione nei confronti della scrittura, potrebbe voler dire che si è fatto troppo in modo troppo ordinato e ci si è imprigionati dentro una routine che sta diventando un obbligo e un peso. Allora bisogna tornare a liberare la parola o fare una pausa.

Io non sono una sostenitrice dell’autodisciplina, quindi sarò l’ultima persona che dirà a Claire di scrivere ogni giorno e di trasformare la scrittura in rituale per instaurare una sana abitudine. Io non credo a queste cose, credo che facciamo qualcosa solo quando amiamo veramente farlo.

Ma in questa fase non è detto che tutti debbano fare l’esperienza di un primo blocco. A volte la scrittura prende corpo e spazio e inizia una vera relazione, che sarà sempre, entro certi limiti, burrascosa, ma, finché sentiamo che ciò che riceviamo dalla scrittura è più di quello che diamo, saremo sempre piacevolmente sorprese e le resteremo fedeli.

Dopo che la fase del disgelo è terminata e il torrente ha cominciato il suo canto, prenderà anche progressivamente forma la lista delle parole-chiave e/o delle tematiche ricorrenti.

Questa lista è il primo passo verso la seconda fase, nella quale si inizia a lavorare sui propri testi.

Ora Claire inizia una prima, sommaria analisi del materiale prodotto. Trova i contenuti ricorrenti e le immagini particolarmente evocative, che possono essere amplificate alla ricerca di tematiche che non sono state ancora chiaramente individuate ma che hanno seminato indizi nei testi.

Claire ha cercato e trovato le sue parole e forse anche il primo abbozzo di stile.

Ora che, grazie alla lista delle parole-chiave, si è costellato il territorio, dobbiamo decidere come procedere nell’esplorazione.

Seconda fase: Il crocicchio o il crogiuolo

Terminato il disgelo, durante il quale siamo entrati nel flusso espressivo, e la sua parte finale, nella quale si sono cristallizzate le tematiche, accediamo ora ad un primo crocicchio, nel quale Claire potrà scegliere, sulla base delle sue inclinazioni, se il percorso sarà autobiografico, fantastico o ibrido.

Nel percorso introspettivo-autobiografico, Claire si concentrerà su testi che elaborano le sue tematiche in varia forma e racconterà sinteticamente il passato. Se Claire decide di redigere le sue memorie, potrà scegliere di farlo in forma di narrazione cronologica o in forma di raccolta di brevi testi monotematici che copriranno i temi principali della sua vita.

Sarà comunque un percorso soprattutto di prosa, in cui mini-racconti si alterneranno a mini-saggi. Sarà un percorso in cui ricordi e riflessioni si intrecceranno e porteranno nelle vicinanze della scrittura filosofica e contemplativa.

Nel percorso poetico-fantastico, si lavorerà sulla poesia e su testi brevi che andranno dal surreale al realismo fantastico. Sarà un percorso più immaginativo e naturalmente anche più psicoattivo. A volte sarà narrativo e a volte visionario.

Nel percorso ibrido-sperimentale, Claire sperimenterà con forme poetiche e forme che combinano i generi, alla ricerca di modi nuovi per esprimere i suoi contenuti e ampliarli. Qui si tratterà anche di inventare e testare nuove forme di scrittura. È il percorso con maggiori imprevisti.

È possibile naturalmente anche imboccare la via del massimo eclettismo, che consisterà nel percorrere tutti i sentieri, cioè sperimentare con le forme più disparate di testo (poesia, dialogo, racconto, mini-saggio) e raccogliere su ogni sentiero i tasselli che ci servono per creare il mosaico che diventerà il corpus testuale di Claire.

Claire potrà imboccare un sentiero e, alla prossima svolta, cambiare strada. Questo vagabondare non sarà mai una perdita di tempo, dato che possiamo partire da qualunque punto e arriveremo sempre, prima o poi, là dove dobbiamo arrivare.

Terza fase: L’odissea o la ricerca del Graal

Ora che Claire ha deciso quale percorso intraprendere, elaboriamo insieme una strategia per viaggiare col massimo profitto e il massimo piacere.

Qui non si tratterà solo di produrre nuovi testi ma anche di imparare a lavorare con loro, elaborarli, redigere varie stesure, ampliarli o condensarli fino ad arrivare al testo finale.

Quarta fase: Le rime e la vita nuova o armonia mundi

Dopo un certo tempo, durante il quale Claire ha proseguito lungo il percorso che abbiamo tracciato insieme e che, nel frattempo, avrà assunto una dinamica propria con ramificazioni e riorientamenti, facciamo il punto della situazione e decidiamo di passare alla fase successiva.

Siamo arrivate ad un nuovo crocicchio.

Claire è ora in grado di rendersi conto di cosa ha portato il viaggio, di cosa è cambiato o di cosa vorrebbe che cambiasse.

Claire può decidere di andare avanti da sola, continuando a scrivere regolarmente o sporadicamente, oppure può decidere di partecipare ad un gruppo per provare nuove modalità di scrittura e poter condividere i suoi testi.

È anche ora di discutere il legittimo bisogno di essere letti.

La condivisione può essere, a seconda dei casi, un aspetto più o meno importante. Anche lo scoprire e analizzare la ragione per la quale si vuole o non si vuole essere letti fa parte del percorso.

Quando sorge questo bisogno, si dovrà trovare una modalità per rendere i propri testi accessibili ad una comunità ristretta o più ampia.

Le possibilità più ovvie sono un blog e la pubblicazione tramite piattaforme di selfpublishing.

Anche se Claire non aspira a pubblicare i suoi testi, è una buona idea, alla fine del percorso insieme, racchiuderli in una raccolta, che si può anche far stampare in pochi esemplari da una piattaforma online con costi molto limitati.

E, se Claire lo desidera, potrò realizzare il design grafico della sua raccolta e decideremo insieme la copertina e il layout.

Il percorso assistito può durare un tempo variabile e può ovviamente essere interrotto e ripreso in ogni momento.

Quello che conta è arrivare ad avere un corpus di testi eloquenti, che siano il risultato di un processo interiore che ha portato i suoi frutti non solo in termini di testi riusciti ma anche di crescita e di pace interiore.

Se sei interessato/a a questo soul writing coaching e vuoi ulteriori informazioni oppure vuoi fissare un primo incontro, online o di persona, inviami un messaggio.

Per quanto riguarda il prezzo del mio lavoro, lo potremo discutere insieme. Non esistono tariffe fisse, concorderemo quello che è realistico per entrambi.